lunedì 27 ottobre 2014

Colazione da Capoverso

Più o meno una volta, al mese nella mitica bottega di commercio equo e solidale Capoverso, organizziamo una colazione, dove oltre ai beveraggi vari, offriamo dolci e quanto la nostra fantasia crea ai clienti, agli avventori, a chi vede che se magna aggratisse e entra per la prima volta in bottega.
Sabato mattina un cliente affezionato ha così affermato: " io domani non vengo perchè voi fate solo dolci e io la mattina mangio salto..."
E che non accetti la sfida e prepari una pietanza salata?
E Farafrittata sia!
La farafrittata è una frittata senza uova, fatta con la farina di ceci; su internet si trovano milioni di ricette ed onestamente io non ricordo più dove ho preso quella che ho preparato per ieri mattina.
In realtà, è un piatto molto versatile, così come la frittata di uova, dove dentro puoi mettere tutto quello che ti avanza in frigo; ha il vantaggio di essere colesterolo free, di essere vegana ( se interessa) e di essere molto più leggera della frittata classica.
Io ieri l'ho preparata con i fiori di zucca ( credo gli ultimi della stagione) del cassettone di verdure sempre di Capoverso.
La base è la seguente ed è di una semplicità tale che chiunque la può realizzare.
Per il peso della farina di ceci dovete aggiungere il doppio della quantità di acqua fredda, ovvero io ieri avevo 100 gr di farina di ceci che ho mischiato con 200 ml di acqua fredda e ho amalgamato fino a sciogliere tutti i grumi.
Io non avevo tempo, ma l'ideale è lasciar riposare per un paio d'ore il composto che così si gonfia un po'.
Ho aggiunto sale, pepe e curcuma ( così era più gialla) e ho messo il composto in una padella in cui già avevo fatto rosolare i fiori di zucca a pezzi e un po' d'olio.
Poi il procedimento è identico a quello della frittata: la girate quando ha preso colore e la servite.
E' di una facilità imbarazzante ed è buonissima.
Hanno tutti apprezzato, anche il cliente che mangiava solo salato!
è andata a ruba.....

mercoledì 24 settembre 2014

polpette di melanzane bbbone

Io amo l'estate e tutti i frutti e le verdure di questa stagione.
E amo con estrema passione le melanzane, di ogni forma e colore, con cui adoro fare le polpette.
Mi sono imbattuta in una ricetta di Marco Bianchi, noto divulgatore scientifico, e partendo dalla sua idea ho sviluppato la ricetta che più mi ha soddisfatto.
Ho utilizzato melanzane lunghe e le ho tagliate a metà per la lunghezza; le ho incise e le ho messe in una padella antiaderente molto calda, che ho sigillato con un coperchio.
Nel giro di 10/15 minuti la polpa si cuoce, ma bisogna prestare attenzione a non dare fuoco alla cucina perchè il passaggio dal sono cotte al sono bruciate è molto breve!
L'alternativa è di metterle al forno e lasciarle cuocere li: si abbrustoliscono di meno, ma io non ho sempre voglia di accendere il forno e l'alternativa in padella è comunque valida.
Cotte le melanzane, si può  scavare con il cucchiaio la polpa lasciando la buccia ( a me piacciono anche con la buccia e non sempre la tolgo), e poi in un mixer aggiungere mezzo spicchio d'aglio privato dell'anima verde, due cucchiai di ricotta buona, sale, pepe, una grattugiata di zenzero fresco se vi piace il sapore e tanto pan grattato quanto basta per dare consistenza.
In alternativa al pangrattato si può mettere la farina di ceci per addensare, ma altera un po' il sapore e non a tutti piace.
Se avete tempo il composto frullato può essere messo a riposare in frigo, se invece arrivate come me alle 20 a casa e avete fame, fate le polpette e magari aggiungete un cucchiaio di pan grattato in più.
Dopo averle passate in un po' di panatura - a me piace di pangrattato e semi misti - la cottura dipende da voi, dall'umore, dal tempo e da quanto colesterolo avete: fritte sono più buone, ma anche in padella con poco olio meritano. Se poi la dieta ve lo impone, passatele al forno per 15/20 minuti.
la forma è data da uno stampino apposito..non sono così precisa!

martedì 4 marzo 2014

Muffin per piccoletti

E' ben noto che io sostengo sempre di aver sbagliato mestiere, o forse di essermi accorta troppo tardi che invece che in mezzo ai codici avrei preferito stare in mezzo alla farina.
Altrettanto sostengo di essere ormai troppo vecchia per cambiare mestiere, senza calcolare quanto esaurimento nervoso mi sono dovuta smazzare per diventare avvocato, quindi mi limito a cucinare per diletto, quando me lo chiedono gli amici, o quando un nipotino compie gli anni.
L'altra settimana spero di aver deliziato gli ospiti di Stefano che faceva tre anni e oggi spero di riuscire a piacere al piccolo Ernesto che oggi diventa duenne.
Per la ricetta mi sono ispirata a quella proposta da Misya che ovviamente ringrazio, apportando modifiche a mio piacimento.
Questi sono quelli per Stefano
Per circa 25 piccoli muffin ho montato 2 uova biologiche e 160 gr di zucchero bianco.
A questa spuma ho aggiunto 150 gr di farina bianca e 100 gr di fecola di patate ( ma va benissimo anche l'amico di mais o anche tutta farina bianca), poi 150 gr di yogurt alla banana, due bicchierini da caffè di olio di semi di girasole e due cucchiai abbondanti di gocce di cioccolato fondente.
Alla fine, e solo poco prima di infornare, ho mescolato con attenzione una bustina di lievito per dolci.
Ne ho fatto anche una seconda variante al cioccolato, tutta dedicata a Martona, e alla ricetta di prima ho semplicemente aggiunto due cucchiai di cacao amaro e, tanto per ribadire che sono muffin al cioccolato, altri due cucchiai di gocce di cioccolato.
Tutti per Ernesto