mercoledì 8 maggio 2013

e che non la provi la farina di lupini?

Da Capoverso si possono trovare gli alimenti più particolari e salutari, alternativi rispetto a quelli che trovi al supermercato e io posso vantarmi di averli provati quasi tutti!!!
Dall'ultimo ordine di farine è arrivata la farina di lupini e che fai non la provi???????
Questa Farina è ottenuta dalla delicata macinazione dei lupini essiccati e leggermente tostati e da un punto di vista nutrizionale è particolarmente ricca di proteine, povera di carboidrati e ricchissima di fibre.Esteticamente è una bella farina di color giallo, con un profumo che a me ricorda le castagne. 

Considerato che era la prima volta che la provavo non mi sono fidata a farci una torta, che magari non si sarebbe gonfiata e poi mi toccava buttare tutto, quindi ho deciso di realizzarci dei biscotti, più facili da gestire.

Non conoscendone nemmeno il sapore, ho mischiato a 100 gr di farina di lupini 100 gr di farina di cocco, aggiungendo anche 100 gr di farina integrale. Ho setacciato le farine insieme e ho aggiunto 100 gr di zucchero.
Ho preso una bella tavoletta di cioccolato fondente da 150 gr e da metà ne ho ricavato dei riccioli e dall'altra metà cacao grattuggiato grosso.
Per amalgamare ho aggiunto una tazzina di olio si semi e latte di avena ( avevo quello, ma va bene quello di soia o di riso) fino a far raggiungere all'impasto la consistenza di una pasta frolla.
Ho messo il tutto nel frigo per mezz'ora e con l'impasto ben freddo ho ricavato delle palline che ho schiacciato e cotto in forno a 180 gradi per 20 minuti.




Ad Enrico non ho detto di cosa erano fatti, solo dopo che li ha assaggiati ho rivelato la milionesima stregoneria....
Comunque sono buoni e l'aroma di castagne che sentivo nella farina si sente anche nei biscotti.

lunedì 6 maggio 2013

Quando siamo stati in Umbria

Per il nostro anniversario di matrimonio siamo stati in provincia di Perugia, e la prima sera siamo andati a mangiare in un posto delizioso trovato dal mio dolce maritozzo. Tra le mille pietanze che abbiamo assaggiato la più buona e la più caratteristica è stata una zuppa di lenticchie favolosa che ho riprodotto appena tornati a casa.

Le lenticchie, circa 150 per due persone, sono state cotte in pentola a pressione per 25 minuti dopo il fischio: la qualità umbra di Castelluccio richiede una cottura piuttosto lunga, quindi magari con altri tipi è probabile che debbano cuocere di meno. In ogni caso devono essere cotte ma non sfatte.
Le ho lessate con tre foglie di salvia autoctona del Trullo e una manciata di sale.
A parte ho altrettanto lessato una patata bella grossa a piccoli pezzi in acqua salata insieme ad una carota piccola tagliata minuscola.

Cotti tutti gli ingredienti li ho assemblati, facendo un soffritto appena accennato con lo scalogno, rosolando patata e carote e poi unendo le lenticchie con la loro acqua di cottura.

Un giro d'olio, meglio se al peperoncino e se si vuole una manciata di cannolicchi, a me piace più senza!


vista dalla camera da letto
in Umbria