venerdì 22 giugno 2012

l'avventura della pasta madre

Era tanto tempo che volevo iniziare a panificare con la pasta madre, e dopo aver letto di tutto e di più, aver visto molti video, e consultato tantissimi libri, mi sentivo pronta ad iniziare l'avventura. Senonchè siamo riusciti a fare il Grande Passo, cioè l'acquisto di una casa, e ho pensato fosse meglio posticipare l'inizio a quando ci saremmo stabiliti a casa nuova. Senonchè ( e siamo a due) a casa di mio fratello una sua amica ha lasciato un barattolo di pasta madre e a quel punto era lei che aveva scelto me e così ho dato l'avvio alla produzione di pane con pasta madre. I primi esperimenti sono stati terribili, e io, pur di non cedere di fronte a mio marito che (giustamente) sosteneva che il pane era acido e ammassato, pesante come un foratino, l'ho mangiato ugualmente, con la viva speranza che il mio sacrificio sarebbe stato ricompensato nel futuro. E infatti così è stato: dopo quasi due mesi di tentativi vari e eventuali, oggi la mia pasta madre produce un pane profumato e morbido, che può essere ancora perfezionato ma che almeno non è duro come una roccia....I vari trucchi che ho studiato e sperimentato sono:
1- una lievitazione molto lunga, tutta il giorno o almeno tutta una notte, con vari impasti ogni 2/3 ore per dare aria alla pasta;
2 - lievitazione in forno (spento ma chiuso) con a fianco un contenitore con dentro l'acqua, serve a dare umidità e consente una lievitazione più leggera ( grazia Sonia del suggerimento...)
3 - cottura lunga, diciamo che per mezzo chilo di farina deve stare in forno almeno 40 minuti, sennò si ammassa e fa l'effetto foratino di cui sopra;
4 - uso di farine biologiche, mai avrei pensato che una farina influisse così tanto e invece si sente proprio la differenza anche solo ad impastarlo;
5 - quando si cuoce in forno riporre lo stesso tegame con un fondo di acqua, perchè anche in questa fase aiuta la morbidezza;
6 - rinfrescare la pasta madre più spesso possibile, in modo che perda l'acido.
 Questa rinfrescatura frequente crea un inconveniente: si ha pasta madre per un esercito affamato...e così non resta che spacciarla ad amici e parenti, come ho fatto io che l'ho regalata a mia madre che con la sua pazienza l'ha fatta seccare dopo due settimane, a Sonia a cui viene un pane che sembra quello vero, a Lucilla che è mia complice di esperimenti naturali, a Rita, la mia capobottega, che mi ha detto che ormai il blob ha invaso il frigo,  a Fede, che mi sa che era meglio se gliela davo una volta finiti gli esami....
Comunque spacciarla dà vero piacere, mi sembra di condividere una tavola imbandita con ogni persona a cui l'ho data ed è una bella sensazione!
Continuo gli esperimenti, almeno fino a che Enrico non si stufa di avere farina sparsa un po' ovunque....